La mia Basilicata si chiama Lucania…
Quando penso alla Lucania certamente non penso al petrolio, ma ai
boschi, boschi che hanno secoli che raccontano una storia se solo ti fermi un
secondo ad ascoltare.
Sono gli stessi boschi che un tempo
hanno fatto da casa ai Briganti che io non ho mai visto come ladri, assassini o
fuorilegge al contrario per me erano degli eroi.
Penso alla mia Lucania e mi torna in
mente il calore di un fuoco acceso nel camino con il sotto fondo dei fagioli
che cuociono nella “pignata” il bianco della neve ed il contorno delle
montagne.
Penso agli scavi della piccola
Grumentum, ai castelli federiciani ai falchi che sovrani volano sui nostri
cieli.
Alle azzurre acque di una splendida
Maratea.
Alla forza delle rocciose dolomiti al
volo degli angeli ai tramonti della sera…
La Lucania mi fa pensare alle rughe e
alle mani callose, come quelle di mia nonna, come quelle dei veri Lucani che
coltivano la propria terra e duramente raccolgono il frutto del loro lavoro.
Che grandiose radici abbiamo, lo
raccontano i nostri canti e le nostre filastrocche, i costumi che con orgoglio
portiamo nel mondo con i nostri “ gruppi folk”.
Non è come dice Papaleo la Lucania
non è come il concetto di Dio che ci credi o non ci credi.
La Lucania per me è un modo di
vivere, di sentire di innamorarsi e chiunque arriva con dello spazio nel
proprio cuore non può non innamorarsi di questa terra che come la più bella
delle donne si offre e si denuda mostrando le sue grazie con una timidezza di
altri tempi.
Ritrovo la mia Lucania in ogni posto
del mondo che ho visitato.
Nei sapori della cucina che porto con
me, nel mio modo di pormi nel modo che ho di guardare e di darmi alle cose che
vivo.
La Lucania è mia madre, è la mia origine
è ciò che sempre mi accompagnerà…
Oh se soltanto voi poteste vederla
con i miei occhi…se soltanto voi poteste…
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