Qualche volta mi perdo dietro le parole, capita che una
singola parola mi colpisca e mi perdo il senso del resto della frase, qualche
volta invece le parole me le perdo un po’ perché le mangio, il che mi collega
alle mie origini Lucane, un po’ perché proprio le perdo per strada.
Passeggio in via Rizzoli ed un’”piove” mi cade per la strada,
osservo il sole sul dito del Nettuno e mentre prendo un fazzoletto un “sospiro”
mi cade dalla tasca e così via, senza accorgermene disperdo le mie parole per
Bologna… e poi? Cosa succede?
Così capita che mi ritrovo a parlare e mi escono frasi tipo :“
prendimi il coso, sulla cosa dentro al coso” perché ho lasciato in giro
“ barattolo-mensola-stipite” e così chi mi ascolta non capisce che la frase in
realtà un senso lo aveva.
Le parole sono strane, hanno una politica tutta loro ci
passeggiano continuamente nella mente e poi si perdono, si nascondono, giocano
seguendo uno schema impercettibile. Sono affascinanti come il primo rossore
sulle guance, dolci come un primo bacio, taglienti come le lame più affilate…
le amo da sempre.. amo parlarle, ascoltarne conoscerne di nuove..
Ed anche se ogni tanto la loro ironia mi colpisce alla fine
dei giochi finisco sempre con il pensare che la parola sia l’origine di tutto
la definizione del mondo che è un dono e
come tutti i doni andrebbe protetta, temuta e amata…
Buone parole a tutti…
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