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domenica 22 giugno 2014

ci si incontra per caso,ma ci si perde per scelta...


Il dubbio è un verme silenzioso, viola la corteccia della mente e scava fino all’osso, perché è solo raggiungendo il cuore delle cose che si gusta il sapore migliore di qualsiasi frutto.
Spesso la mela più bella nasconde il verme più avido al suo interno.
Qualche volta il verme non esiste ma il frutto è maturato troppo presto e da troppo tempo attende nella fruttiera che qualcuno ne colga il sapore.
Ci si incontra per caso, ma ci si perde per scelta.
Poco importa poi come realmente vadano le cose.
Perdersi è una sconfitta , perdersi non conosce vincitori, ed anche se poi il futuro ci riserva opzioni migliori un piccolo segno sulla corteccia ricorderà sempre il passaggio di ciò che è stato.
Penso che  il perdersi sia molto più facile del trovarsi e che il trovarsi sia un concetto sopravvalutato.
A cosa serve trovarsi se poi non si è capaci di viversi?
A cosa serve trovarsi se poi non si è capaci di scegliersi quando ci sarà da scegliere?
Prima di scegliere di perdersi bisognerebbe valutare bene ogni dettaglio del cammino percorso  “insieme”.
Non importa quanto forte sia la tentazione di chiudere, irrilevante è la motivazione ( ci si perde per paura, per orgoglio, qualche volta per momentanee passioni…) prima di cedere bisognerebbe riavvolgere il nastro dei momenti e soffermarsi su ogni sorriso, su ogni sguardo su ogni battito di cuore e infine chiedersi :
-      Lo voglio davvero?
-      Mi mancherà tutto questo?
Anche se non si vince perdersi non sempre è un’ errore, l’errore non stà nel fallimento, ma nella leggerezza che porta al suo compimento.
Ci sono volte in cui un “noi “ fa più male di un “io”, ci sono volte in cui bisognerebbe fermare tutto alla fase del “me” e “te”.
Sono convinta che ogni rapporto sia fatto di piccole ferite e pronte guarigioni.
Per Shakespeare l’amore era “ la malattia e la cura stessa”.
Ci si ammala insieme e si guarisce insieme quando prima ancora di perdersi c’è la voglia di ritrovarsi, ma se quella voglia manca( non importa se da ambo o da una sola parte ) allora non esiste incontro, perché si ci è persi a priori.
Alcuni percorsi fanno male, alcune volte anche se tu decidi di perdere qualcuno il cuore rallenta comunque ed è lì che realizzi che il verme ha scavato bene, si è nutrito della polpa, è arrivato fino all’osso e quel punto c’è ben poco da salvare.
Tutto questo per dire che alla fine per me non è vero che chi lascia soffre meno di chi viene lasciato.
Chi lascia qualche volta sceglie di perdere perché non riesce a reggere altri colpi. Perché in fin dei conti qualche volta non vincere è la pena minore.
Non credo al far male inconsapevole.
Può essere la giustificazione di un episodio, ma non la costante discolpa per ogni ferita inflitta.
C’è una verità che ritengo sia universale :
CHI NON CAPISCE IL MALE CHE TI FA, MENTE SULL’AMORE CHE TI DICHIARA.
Non può esistere uno stare insieme senza empatia, non ci può essere un “io” in un noi e non  c’è un vero trovarsi se poi si finisce con lo scegliere di perdersi.
Oggi mi presento così con tutti i segni delle volte in cui ho permesso al verme di scavare, perché infondo riconosco che se il verme è arrivato all’osso è perché qualcosa è mancato nel mio prendermi cura del frutto.
Riconosco le mie sconfitte e lascio scorrere pellicole di momenti che forse avrei dovuto osservare meglio prima di arrivare ad una scelta.

Mi auguro di saper scegliere nel mio futuro vi auguro di saper scegliere sempre quando è il caso di perdersi e quando invece vale la pena incontrarsi davvero.

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